DAMIANO MARISCA | 4 LUGLIO 2018 | TEMPO DI LETTURA 4 MIN.

L'arancino siciliano, un'arte tramandata nei secoli.

Quando si pensa alla Sicilia, una delle cose che viene subito in mente è l’arancino.
Ma sapete chi fu l’inventore di questa meraviglia?​
Da dove deriva il nome?
​E qual è la vera storia dell’arancino siciliano?​
Scopriamolo insieme.

La storia dell'arancino siciliano

In verità non esiste un vero e proprio inventore dell’arancino siciliano. Infatti, si sta parlando di un cibo nato dalla tradizione popolare e che ha subito molte trasformazioni nel corso della storia. Le varie versioni (arancino a punta o arancina rotonda) che oggi gustiamo con tanto amore non sono altro che il risultato di queste variazioni.

Tutto iniziò durante la dominazione araba (827-1091), che in 200 anni portò nell’isola cultura, poesia, arti, monumenti stupendi e, in particolare, la cucina. L’uso delle spezie, dello zucchero, dei profumi sono solo alcune delle caratteristiche della nostra cucina che hanno una forte impronta araba così come la cassata, il cous cous, la granita (vedi l’articolo sulla granita siciliana) e l’arancino sono solo alcuni dei piatti tipici della nostra isola che non esisterebbero senza gli arabi.

In particolare, per quanto riguarda l’arancino, è certo che gli arabi erano soliti mangiare il timballo di riso (inventato dall’emiro Ibn al Thumna) aromatizzato con lo zafferano. Durante i banchetti infatti, si collocava un vassoio carico di riso allo zafferano al centro della tavola e lo si consumava appallottolandolo nel pugno e condendolo con carne di agnello e verdure.

Per l’impanatura, però, dobbiamo aspettare ancora qualche anno. Federico II, alla sola età di 4 anni, divenne re del Regno di Sicilia (1197) dopo la morte del padre Enrico VI. Federico fu il sovrano più innovativo e intelligente che la nostra terra abbia mai conosciuto. 

L’invenzione della impanatura degli arancini viene spesso fatta risalire a lui. L’impanatura croccante, infatti, avrebbe assicurato un’ottima conservazione del riso e del condimento, oltre ad una migliore trasportabilità. Infatti, si suppone che, inizialmente, l’arancino era considerato principalmente un cibo d’asporto, da consumarsi durante il lavoro in campagna o le battute di caccia.

Dopo la scoperta delle Americhe venne introdotto come ingrediente anche il pomodoro che, col tempo, lo si utilizzò per preparare il ragù, utilizzato oggi come ingrediente principale.

Perché si chiama così?

Ancora oggi, in Sicilia, esistono due varianti di nome dato a questo cibo. In genere, nella parte occidentale viene chiamato arancina, nella parte orientale arancino.

Questo dibattito sembra non arrivare a nessuna conclusione perché non ci sono delle prove ufficiali che ne dimostrino la corretta pronuncia.
L’etimologia porta a credere che il nome derivi proprio dalla forma, simile a quella di un’arancia. Infatti, nella cultura araba, era solito chiamare tutti i tipi di “polpette” con il nome dei frutti a cui somigliavano

Quindi, secondo quanto detto, il nome giusto sarebbe arancina. Solo che in siciliano il frutto si pronuncia aranciu (al maschile) e, di conseguenza, sarebbe ammesso anche il nome arancino. Tra l’altro, nella prima documentazione scritta riguardo a questa pietanza, il Dizionario siciliano-italiano di Giuseppe Biundi (1857), si fa riferimento all’arancinu definendolo come una vivanda dolce di riso fatta a forma della melarancia

Che rivelazione! L’arancino inizialmente potrebbe essere stato un dolce.

Qualche curiosità sull'arancino siciliano.

Secondo una leggenda legata alla festività di Santa Lucia, il 13 dicembre 1646 approda a Palermo una nave carica di grano che pose fine ad una disastrosa carestia. L’evento viene ricordato con la preparazione della cuccìa (cibo a base di mais non macinato, miele e ricotta, tipico di Trapani e Palermo). 

Non è impensabile, quindi, che i primi arancini dolci non siano altro che una versione d’asporto della stessa cuccìa.

Ancora oggi, durante il giorno di Santa Lucia (proprio il 13 dicembre) è tradizione palermitana quanto trapanese festeggiare mangiando arancini e cuccìa (prodotti non a base di farina).

Che forma ha l'arancino siciliano?

L’arancino nasce di forma sferica, proprio per la somiglianza con l’arancia. Nella Sicilia orientale, invece, ha assunto nel tempo una forma conica.
Alcuni sostengono che il motivo principale è la somiglianza con l’Etna. Infatti, tagliandone la punta uscirà il vapore che ricorda il fumo del vulcano, mentre la superficie croccante dell’impanatura e il rosso del condimento rievocano la lava.

Come mangiare l'arancino

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